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MAGICAL MYSTERY ORCHESTRA

Dopo il successo ottenuto il Natale scorso torna al club una delle più accreditate band per la riproposizione riarrangiata dei più bei pezzi dei FAB FOUR Recensione di un concerto tenuto l'anno scorso Mestre. Una serata memorabile. Sabato, al palasport di San Quirino, ospite del Comune, che aveva organizzato l'evento a ingersso gratuito, la mestrina Magical Mystery Orchestra (12 elementi più un attore) ha offerto uno spettacolo semplicemente perfetto e superiore alle aspettative di chi non aveva mai ascoltato questi musicisti. Si, perchè a riprodurre il repertorio dei Beatles sono in tanti da tanti anni, ma la Magical Mystery Orchestra propone «le canzoni che i Beatles non hanno mai eseguito dal vivo» perchè composte dopo la cessazione della loro attività live e perchè ineseguibili da un quartetto in concerto in quanto zeppe di strumenti aggiunti e spesso di complesse orchestrazioni. Ebbene, l'altra sera abbiamo vissuto questa emozione: ascoltare "Sgt. Peppers" "Eleanor Rigby" e "All you need is love", tra le altre, in versione, se ci si passa l'azzardo, originale, e cioè eseguite con la stessa magniloquenza strumentale che si trova sui dischi dei Fab Four da "Revolver" in poi. Pur nel rigore filologico di chi ama troppo i Beatles per stravolgerne le armonie, questo fantastico gruppo veneto reinterpreta qualche brano - come "Rain" e "I'm the walrus" - arricchendolo di una personale vena compositiva comunque attenta alla logica e allo spirito delle canzoni e dell'epoca in cui furono concepite. Impossibile fare la cronaca minuziosa del concerto. Più facile andare per flash, per emozioni. A partire da una sorprendente "Getting better" introdotta da alcune note di "God only knows" dei Beach Boys. E poi, l'intermezzo di archi in "Rain", gli interventi del simpaticissimo attore Giorgio Bertan come voce recitante (in perfetta sintonia con la musica) e ballerino in "Being for the benefit of mr. Kite" e "Yesterday". O ancora, una dolcissima "Michelle" preceduta dal refrain suonato dalla sezione d'archi. Cambi d'abito, parrucche e diademi fosforescenti sul capo delle violiniste, mimica da musical band: anche queste trovate sceniche rendono godibili i concerti della Magical Mystery Orchestra. E non si tratta soltanto di arricchire lo show, ma di rendere, con spirito ironico e affettuoso, il clima degli anni dei Beatles, quando ogni loro nuovo disco finiva immancabilmente in testa alle classifiche mondiali. Note finali. Congratulazioni agli amministratori di San Quirino che hanno voluto regalare al pubblico questo affollatissimo concerto. Una raccomandazione agli altri amministratori della zona, che potrebbero ben pensare a inserire un evento di così alto livello e tanto godibile nelle loro programmazioni: l'afflusso di spettatori sarebbe assicurato. Per concludere, il cast. Il nucleo base (i Beatles di Mestre) si è avvalso di Massimo Bellio (voce, tastiera e chitarra), Roberto Cecchetti (voce e chitarra), Eddy De Fanti (voce, chitarra e percussioni in una sensazionale "Tomorrow never knows"), Andrea Ghion (basso) e Davide Ragazzoni alla batteria. Gli altri (e che altri!): oltre al già citato Bertan, sono stati della partita Franco Busetto, Giovanni Caratti e Guido Fuga agli ottoni e il quartetto d'archi composto dalle simpatiche, spiritose e bravissime Luisa Bassetto, Francesca Balestri, Alessandra Zago e Valentina Rinaldo. Una band mozzafiato.

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